Il ricordo di Chávez divide: proibita la sua biografia in TV

di Francesca Gentile

La controversa biografia di Hugo Chávez, presidente venezuelano fino alla sua scomparsa per cancro nel 2013, è al centro della serie TV “El Comandante”, destinata al piccolo schermo dell’America Latina e degli Stati Uniti.

La divisione sudamericana di Sony Pictures Television negli ultimi mesi si è vista impegnata nella realizzazione di 60 episodi della durata di un’ora ciascuno. “È il nostro progetto più ambizioso, in termini di budget, con circa 600 membri impegnati nel cast e la ricreazione di 30 grandi eventi della vita di Chávez”, aveva dichiarato fiera mesi fa la direttrice generale di Sony. O almeno avrebbe dovuto esserlo.

Il debutto della serie, trasmessa a partire dal 31 gennaio 2017 in tutta l’America Latina, è stato osteggiato dalla Commissione Nazionale per le Telecomunicazioni del Venezuela (Conatel), che ne ha vietata la messa in onda sui canali del Paese. In un comunicato ufficiale, la Conatel ha marcato la propria posizione dichiarando che “la serie ‘El Comandante’ costituisce un attentato contro la gigantesca eredità che ci ha lasciato Hugo Chávez e per questo la sua diffusione è illegale“. Il canale colombiano RCN ha trasmesso in anteprima la prima puntata della serie, ma la Conatel ha bloccato il segnale dell’emittente e ha chiesto ai cittadini di denunciare qualsiasi tentativo di diffusione “pirata”.

A decidere le sorti di questa contestata serie televisiva sarà soltanto il tempo. Intanto le indiscrezioni rivelano che il modello è quello di Narcos, noto serial che Netflix ha dedicato al narcotrafficante colombiano Pablo Escobar. Andrés Parra, l’attore che ha prestato il suo volto al leader del Cartello di Medellín, è lo stesso che interpreterà il Comandante.

L’uomo che si cela dietro la produzione della serie-scandalo degli ultimi giorni è Moisés Naim, politologo di fama internazionale, così come critico duro e documentato di Chávez. Tra gli autori figura poi Alberto Barrera Tsyzka, artefice di una famosa biografia critica del personaggio.

All’ex presidente sarebbero attribuite parole che nessuna documentazione conferma siano state da egli effettivamente pronunciate, come ad esempio “il potere e il denaro sono come le droghe, ne si vuole sempre di più”. Parole forti, soprattutto agli occhi dell’attuale presidente venezuelano Maduro, anch’egli chavista, che ha dichiarato di voler lottare a spada tratta per difendere la memoria del suo predecessore che “El Comandante” starebbe cercando di infangare. Una contro-serie sarebbe infatti in cantiere.

A infiammare ulteriormente gli animi già incandescenti, l’idea che sotto sotto possa trattarsi di una serie TV anti-Trump. Lo stesso produttore Naim ha infatti attaccato duramente il neoeletto presidente americano e il Washington Post, dopo aver pubblicato una serie di articoli in cui faceva emergere le somiglianze tra Trump e Chávez, commenta i primi passi alla Casa Bianca del tycoon dicendo che “Trump è il primo presidente latino-americano degli Stati Uniti”. Il concetto è ben ribadito da un fotomontaggio in cui si vede Trump nei panni del caudillo.


Fonti: foto1 foto2

www.ansa.it

www.ilfoglio.it

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