The show must go on. Lo spettacolo ha l’obbligo di non arrestarsi, soprattutto quando è la forza stessa dell’arte ad essere messa in discussione. Nonostante i tragici fatti di Manchester del 22 maggio scorso, avvenuti al termine del concerto di Ariana Grande, l’artista americana ha deciso di non sospendere il tour promozionale del suo ultimo lavoro in studio, Dangerous Woman, e di continuare ad esibirsi sui palchi di tutto il globo.
Il 15 giugno, a distanza di pochi giorni dall’evento commemorativo per le vittime dell’attentato alla Manchester Arena, la cantante è atterrata a Roma per la prima delle due tappe italiane in compagnia di KnowleDJ e Victoria Monet, i due artisti di apertura che hanno piacevolmente allietato l’attesa dell’entrata sul palco della protagonista della serata. A fare da scenario per la manifestazione l’arena del Palalottomatica, gremita di famiglie, adolescenti e orecchiette nere in lattice, ormai emblema dell’ex attrice di Nickelodeon.
Il pubblico inizia a scaldarsi quando sul fondale della scena appare un conto alla rovescia, accompagnato da immagini della giovane in fase di preparazione per lo show, rotto poi dalle note di Be Alright, primo singolo promozionale del terzo album. Sin da subito la scena viene animata dal corpo di ballo e dalle proiezioni che illuminano una scenografia piuttosto essenziale ed un palco che appare di dimensioni meno considerevoli rispetto a quelli proposti nelle date precedenti, forse a causa degli spazi ridotti dell’edificio. Seguono quattro tracce e un cambio d’abito per muoversi con più agilità sul mash-up tra Knew Better e Forever Boy, quest’ultima eseguita col sostegno delle percussioni delle mazze. Intorno a One Last Time il parterre si stringe per la prima occasione di raccoglimento della serata: la carica vocale di Ariana Grande supporta le parole fatali divenute simbolo della tragedia in Regno Unito, a cui verrà fatta esplicita menzione durante la struggente performance di Somewhere over the rainbow, originariamente cantata da Judy Garland nel film Il Mago di Oz. Da segnalare anche l’allestimento scenico per il celebre brano Side To Side, che riproduce l’ambiente della palestra del video del singolo in collaborazione con Nicki Minaj; le versioni alternative di Focus, assente nella scaletta delle date americane, e di Problem, maliziosa e senza l’accompagnamento delle trombe. Chiude la lunga serata la canzone eponima dell’album, Dangerous Woman, in un trionfo di luci rosse.
Nove ore di attesa sotto il sole capitolino, file chilometriche agli ingressi e minuziosi controlli per l’accesso nel palazzetto sono stati ripagati da uno spettacolo emozionante, scandito da ritmi serratissimi e privo di momenti di noia. La giovane cantante di origine italiana sta dimostrando in breve tempo di non essere una meteora e di possedere tutte le carte necessarie per continuare a brillare nel firmamento delle paladine del pop contemporaneo, grazie al suo talento e alla sua sensibilità.