Per la serie “Reading Tips”: “Tre storie” di Carmelita Zappalà

Reading Tips è il nuovo format di consigli letterari de Lo Sbuffo. Propone recensioni e stroncature, nuove uscite e autori emergenti.

Eccone il primo articolo.

Tre storie: Corpi di carta, Re di cuori e Il calabrone non lo sa (e-book Kindle, 2017) è un’opera di Carmelita Noemi Zappalà – classe 1994, siciliana ma trasferitasi a Londra per studio. Con Corpi di carta, nel 2014 aveva partecipato al Premio Campiello Giovani entrando a far parte dei cinque finalisti, e con Re di cuori aveva partecipato allo stesso concorso nel 2016.

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Tre storie che trattano di due grandi tematiche attuali: i problemi alimentaril’omosessualità. Tre storie sullo sfondo di Londra e legate dall’amore, che fa da filo conduttore, sebbene si discosti palesemente dalla canonica ottica in cui viene descritto.

In Corpi di carta, Claudia è stanca della sua vita che considera carta straccia e fa un ultimo, disperato tentativo di chiedere aiuto seminando centocinquanta bigliettini nelle varie fermate della metropolitana: ne viene preso solo uno, da un ragazzo di nome Matthew, che sceglie di provare ad aiutarla iniziando una relazione. Ma deve fare i conti con i problemi alimentari che affliggono la ragazza.

In Re di cuori, Luigi deve affrontare la morte improvvisa del fidanzato, difendendo se stesso e la loro storia dalla gente della città che non perde occasione per fare commenti pettegoli carichi di pregiudizio.

In Il calabrone non lo sa, Chiara viene lasciata dalla sua ragazza, Alice, e deve trovare un modo per riprendere in mano la sua vita e andare avanti.

Attraverso uno stile brillante e scorrevole, con parole che penetrano nell’animo del lettore agendo come bisturi, viene lanciato un importante messaggio: l’amore, si sa, è una componente importantissima nella vita di ognuno di noi, ma non salva, non può salvare. Perché in fondo si tratta di un viaggio che si fa insieme, ma d’improvviso ci si può ritrovare da soli – o addirittura ci si può sentire soli pur dentro alla coppia. Siamo solo noi stessi, nella nostra individualità, che possiamo salvarci e ricominciare daccapo; la forza, la vera forza, è dentro di noi, semplicemente assopita e in attesa che noi la troviamo.

Così come invita a fare la stessa Zappalà nella nota finale, ricordandoci che siamo perfetti. Anche quando cadiamo e, piano piano, ci rialziamo.

Credits: Immagine copertina, immagine 1

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