L’ascot: il timido ritorno di un accessorio a lungo dimenticato

Molto diffuso un tempo, scomparso per decenni e finalmente tornato protagonista sulle scene della moda, l’ascot è l’accessorio maschile che più incarna uno spirito di eleganza legato ad un ambiente classico e dandy mantenendo un fortissimo legame con la tradizione.

Questo capo d’abbigliamento senza tempo prende nome dalla cittadina di Ascot, in Inghilterra, dove era organizzata la Royal Ascot Race, una corsa ippica che coinvolgeva uno spettro di persone abbastanza variegato ma allo stesso tempo limitato alla sola alta società inglese: in questo contesto, tutti gli individui di sesso maschile indossavano un indumento formale di nome tight, del quale l’ascot, questa specie di cravatta, era il segno distintivo fondamentale, che donava eleganza e allo stesso tempo rompeva, con i suoi colori vivaci, l’uniformità dell’abito generale.

Essa veniva portata sopra il colletto e fissata alla camicia con una spilla.

Un elemento immancabile nel guardaroba dell’uomo moderno che butta uno sguardo sul passato: un dettaglio che tuttavia risulta ai più estremamente eccentrico e pretenzioso, legandosi esclusivamente ad occasioni eleganti.

In realtà, a ben vedere, il suo utilizzo potrebbe essere trasversale. Un accessorio di questo tipo, infatti, può essere sapientemente abbinato con altri indumenti, anche in occasioni non formali: può infatti donare eleganza ad un abbigliamento sportivo, elevandone il target e, allo stesso tempo, ‘svecchiare’ un abito di fattura più formale.

Ma in definitiva, con cosa è possibile abbinare oggi l’ascot? Come coordinare un accessorio che fin dalla sua origine ha sempre delimitato un certo ambiente regolato da rigide norme di stile ed etichetta? Fortunatamente, la versatilità dell’indumento è anche la soluzione alla sua vestibilità. Così è possibile scegliere come contorno un blazer, o un maglione con scollo a V che metta in risalto la fantasia -e i colori- che caratterizzano il tessuto e la trama dell’ascot. Vale la medesima questione per l’abbigliamento più sportivo, dove l’ascot, in correlazione con denim e tessuti sintetici, può essere simbolo di eleganza e spigliatezza in contesti meno formali.

C’è poi il ritorno al vintage, con l’ascot che ritorna protagonista anche nella vita domestica. Un esempio è riportato nella filmografia a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, dove l’uomo veniva ritratto con il celebre indumento anche in camera da letto, comodamente sdraiato sul divano con indosso la vestaglia. Il mondo moderno, invece, non si è ancora inoltrato oltre quella che da sempre era stata la soglia di questo accessorio: la sua estrema formalità, che lo ha relegato, oggi, ad occasioni di estrema e ricercata formalità: matrimoni, per lo più, o concerti che richiedano una forma di abbigliamento improntata alla massima eleganza.

Siamo solo all’inizio. Una timida riscoperta, o il primo passo verso un nuovo ritorno nell’oblio?

 

 

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