Il primo mouse nella storia dei personal computer

Molti di noi lo usano tutti i giorni per i più disparati motivi, eppure pochi sanno che i primi computer non ne erano neanche dotati. Stiamo parlando del mouse, lo strumento che grazie all’interfaccia grafica utente (GUI) ci consente di interagire con il computer relazionandoci ad esso in modo visuale.

Xerox Star

Il primo personal computer dotato di mouse fu commercializzato il 27 aprile del 1981 dalla Xerox con il nome di Xerox Star. La configurazione base costava 75 000 $ ed era molto meno potente (e molto più grande) degli smartphone che oggi teniamo comodamente in tasca. All’epoca non ebbe molto successo sia per il prezzo che a causa del numero esiguo di applicativi in grado di utilizzare l’interfaccia grafica a dovere.  Bisognerà attendere il 1984 per l’affermazione del mouse con l’Apple Macintosh, un computer con un sistema operativo più semplice da usare e (anche se oggi risulta difficile da credere) più economico della concorrenza.

Mouse di Engelbart

Il mouse fornito da Xerox sul suo computer era ispirato al brevetto dell’inventore statunitense Douglas Engelbart che nel 1967 progettò un “indicatore di posizione X-Y per display”. Si trattava di un pezzo di legno grezzo in cui, oltre ad un circuito elettronico, erano state inserite due rotelle disposte a 90° che consentivano di tradurre il movimento del mouse nel movimento del cursore sullo schermo. Un tasto rosso posto superiormente e un filo per il collegamento con il computer completavano questo bizzarro oggetto che a causa della sua forma tondeggiante fu soprannominato, appunto, mouse. In un’intervista rilasciata molti anni dopo Engelbart disse che l’ispirazione per l’invenzione del mouse gli venne osservando un planimetro, uno strumento utilizzato per misurare le aree geometriche irregolari.

Dal progetto di Engelbart si passò ai modelli ballpoint che si basavano sullo stesso principio di funzionamento ma nei quali il movimento era trasmesso alle due rotelle tramite una sfera libera di muoversi sul piano in tutte le direzioni.

Dagli anni 2000 in poi hanno iniziato a diffondersi su larga scala i mouse ottici e a laser che sono tutt’oggi i più utilizzati e il cui principio di funzionamento si basa su un led (o laser) che illumina il piano su cui è appoggiato il device e un sensore ottico che rileva gli spostamenti sulla superficie di appoggio.

L’ultima novità per quanto riguarda i dispositivi di puntamento è rappresentata dal Magic Mouse introdotto da Apple nel 2009, il primo mouse consumer dotato di interfaccia multi-touch che consente di interagire con il computer tramite gestures, proprio come se si trattasse di uno smartphone. Di strada in avanti se ne è fatta molta.

Magic Mouse di Apple

 

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