Il primo febbraio a Milano si è tenuta nella sala Alessi di Palazzo Marino la seconda giornata dell’ottavo forum sulle politiche sociali promosso dal Comune. All’ordine del giorno si è posta la scottante tematica della lotta al bullismo e al cyberbullismo, che ha visto il capoluogo lombardo fare da apripista a livello nazionale. Si tratta infatti di un precedente che non ha eguali in Italia, pur esistendo già disegni embrionali. Sono dieci i progetti del Terzo Settore vincitori del bando emanato dal Comune di Milano, che punta a una maggior sensibilizzazione della cittadinanza allo scopo di prevenire episodi di violenza, sia verbale che fisica.
A presentare le proposte è stato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che nel suo discorso introduttivo ha ribadito l’esigenza di instaurare a livello capillare una società del benessere, nella quale si accettino la pluralità e le differenze. “Noi crediamo che non si tratti di seguire gli episodi di cronaca” afferma l’assessore, “Quanto di ragionare in termini preventivi, scommettendo di più su un dialogo con le ragazze e i ragazzi di questa città“. L’obiettivo comune è dunque quello di diffondere una cultura della promozione e la difesa dei diritti, a partire da giovani e giovanissimi. Il tutto contando sulla collaborazione del terzo settore, di insegnanti e genitori. In sintesi, l’amministrazione punta a reimpiegare progressivamente le risorse pubbliche, secondo un approccio positivo e non ghettizzante della diversità.
Partecipante attivo dell’incontro è stato anche Luca Paladini, la cui attività è stata fondamentale per tenere alta nel tempo l’attenzione riguardo queste tematiche. Il portavoce de I Sentinelli punta principalmente a rompere il silenzio di chi non ha possibilità di denunciare pubblicamente minacce e prevaricazioni, interrompendo così questo circolo vizioso. Afferma anche di essere stato vittima di cyberbullismo in prima persona, di aver ricevuto intimidazioni per il semplice fatto di svolgere attivismo su diritti civili e umani. Così, con l’ottica di chi subisce il bullismo sulla propria pelle, si chiede: cosa fare di fronte alle minacce? Mantenere un basso profilo o renderle pubbliche? Alla fine Paladini ha propeso per la seconda possibilità, convinto di avere spalle abbastanza larghe per sopportare anche la sofferenza di chi questa forza non ce l’ha.
In questo contesto si inserisce l’iniziativa del Comune di Milano, che mira a sensibilizzare i giovani sul tema del bullismo non solo per insegnare loro come reagire di fronte alla prevaricazione, ma per promuovere fin dall’infanzia ideali di diversità culturale e accettazione del prossimo. I fondi vengono ricavati dalla legge nazionale 285 promossa dalla Ministra Livia Turco nel 1997 per generare nuove occasioni e opportunità. L’articolo 1 di tale legge recita:
“È istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza finalizzato alla realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell’infanzia e dell’adolescenza…”
L’amministrazione comunale ha sentito l’esigenza di creare una cornice, un filo che tenga insieme le iniziative. Le dieci proposte emerse sono molto diverse tra loro, ma hanno tutte un obiettivo comune: affrontare bullismo e cyberbullismo, e porre le basi per combatterli. A tal scopo è stato creato da Fare per Bene Onlus il progetto ‘Lex Bulli’, che prevede attività da svolgere nelle scuole primarie e secondarie del Municipio 7 e si basa sulla formazione di Peer Educator che instaurino un rapporto tra pari con i ragazzi delle scuole, per una promozione più efficace dei valori. L’iniziativa prevede inoltre diversi laboratori per i bambini e la distribuzione gratuita di libri in contesto scolastico (partner è Feltrinelli).
Anche Arcigay ha risposto favorevolmente all’appello lanciato dal Comune di Milano, con particolare sensibilità alla discriminazione di genere a sfondo omofobo. ‘Vietato ai minori. Stop all’omofobia’: questo il nome del progetto. Arcigay si propone infatti di tenere degli incontri gratuiti sul mondo LGBT nelle scuole milanesi, collaborando con gli attori principali del territorio quali, per esempio, il teatro Elfo, e impegnandosi al dialogo non solo con i ragazzi, ma anche con genitori e insegnanti. Possiamo citare anche l’iniziativa ‘ImmagiNation’, lo ‘Sportello Pandora’ e il progetto ‘Thirteen’ in collaborazione con Lyceum, centro di arteterapia e danzaterapia.
È alle giovani generazioni che si rivolgono insieme il Comune di Milano, La Casa dei Diritti, Arcigay, I sentinelli e le altre realtà che hanno voluto cogliere l’invito dell’amministrazione comunale, seguendo la propria speranza e compiendo azioni concrete per un mondo di integrazione, in cui le diversità vengano accolte e non condannate, in un clima di apertura e accettazione verso il prossimo. Ma la strada è ancora lunga, e ognuno deve contribuire.
Credits:
Immagine 1 – Fotografia dell’autrice