Cinema e inclusione: intervista a Fabrizio Savarese

Il cinema può essere tante cose: divertimento, svago, ma anche riflessione e occasione per vedere la vita in modo diverso. Soprattutto, può diventare inclusione: lo sa bene Fabrizio Savarese, che da qualche anno ha pensato a un modo per rendere il cinema veramente accessibile a tutti. Nel 2016, ha iniziato a costruire un progetto per avere la proiezione di film sottotitolati per non udenti nelle sale della sua città, Brescia. Noi de Lo Sbuffo lo abbiamo intervistato per capire meglio di cosa si tratti.

Raccontaci qualcosa di te: da dove nasce la tua passione per il cinema?

Ciao Alessia, prima di tutto vorrei ringraziarti per questa opportunità. Sono Fabrizio Savarese, nato a Crema, ma vivo a Brescia da quando avevo 12 anni circa: sono sordo dalla nascita e porto l’impianto cocleare. Sono fortunato ad avere genitori che mi hanno dato ogni supporto, sia psicologico che concreto. Ho studiato grafica all’Istituto Golgi di Brescia e mi sono laureato allo IED (Istituto Europeo Design) di Milano in illustrazione e narrativa, lavoro presso gli Spedali Civili in amministrazione come impiegato. Le mie passioni sono cinema, fumetti e storia che mi ispirano molto.

Ricordo benissimo che quando sono stato al cinema a Crema con un mio amico d’infanzia a vedere il film Batman (1989) diretto da Tim Burton, guardavo attentamente il film e mi sentivo entusiasta perché Batman è un personaggio coraggioso che sapeva come sconfiggere il nemico numero uno, Joker. Avrei voluto rivedere di nuovo quel film che mi affascinava molto, da allora è nata la mia passione verso il cinema. Da piccolo andavo al cinema con i miei genitori, senza sottotitoli, e non capivo niente. Magari qualcosa lo intuisci dal movimento dell’attore, dall’espressione, dal contesto, però non si può dire di aver guardato un film se non capisci quello che stanno dicendo!

I miei generi preferiti sono fantascienza, storie vere, horror ma mi piacciono molto anche quelli d’avventura, di qualsiasi genere essi siano. Mi interessa sapere di tutto: un regista in gamba, una trama che appassioni, attori con esperienza, che sappiano tirare fuori il meglio dal personaggio che interpretano. Un cast stellare, dialoghi importanti e significativi, il film deve emozionare ma educare allo stesso tempo, trasmettere dei messaggi positivi che aiutino ad interpretare la realtà che ci circonda. Provo una grande sensazione di meraviglia verso il cinema. Sono ormai sposato con il cinema da trent’anni. Mi colpiscono i film sempre belli e interessanti come Salvate il soldato Ryan oppure Forrest Gump o le storie vere che mi fanno capire le diverse realtà al mondo.

In cosa consiste il tuo progetto e come sei arrivato a costruirlo? C’è stato qualche episodio particolare che ti ha fatto capire che stavi andando nella direzione giusta per arrivare al tuo obiettivo?

Il mio progetto cerca di abbattere le barriere perché fa capire a tutti che anche i sordi possono apprezzare da vicino l’arte del cinema con piccoli aggiustamenti: per esempio, con la aggiunta dei sottotitoli, anche i sordi possono godere del film. I sordi non possono guardare i film senza sottotitoli perché non capirebbero, invece posso dimostrare che si può cambiare, almeno a Brescia. Mi occupo della programmazione settimanale dei film originali (con audio in inglese) con sottotitoli in italiano e avviso i sordi e udenti stranieri tramite alcuni canali web. […] Erano anni che non smettevo di lottare per convincere il comune di Brescia ad approvare la richiesta di mettere dei sottotitoli in italiano per abbattere le barriere.

Nel 2016 un mio amico, Luca, mi scrive dicendomi che a Curno (Bergamo) c’era il film Batman vs Superman sottotitolato. Mi sono detto “A Brescia no?… Ma com’è possibile?”. Ho ringraziato Luca e ci sono andato, ma che a Brescia, nella mia città, non esistesse una simile organizzazione mi dispiaceva troppo. Avevo deciso di fare qualcosa per la mia città.

Con quali enti hai collaborato per realizzare le tue idee?

Ho parlato con il presidente dell’ENS (Ente Nazionale dei Sordi) e poi con diversi cinema, ma niente da fare, mi hanno detto che non esisteva una cooperativa che facesse i sottotitoli per i film recenti. Ho scoperto che al Nuovo Eden (uno dei cinema presenti a Brescia, n.d.r.) esisteva una sala per sordi, ma proiettavano solo film abbastanza vecchi e classici come documentari, biografici e semplici. Ma ho trovato una soluzione e ho parlato del progetto con il mio amico Alessandro Cantoni, assessore alla partecipazione, che poi ha telefonato al sindaco di Brescia, il quale ha detto che la mia era una bella idea.

Dopo mesi di collaborazione con Omar Frusca, il responsabile del cinema OZ (uno dei multisala principali di Brescia, n.d.r.), sono riuscito a far aprire la sala per sordi, dove proiettare i film nuovi con sottotitoli in italiano. In passato esisteva già una sala per sordi ma, come dicevo prima, solo film piuttosto vecchi. Grazie a me, parecchi sordi e udenti sono andati al cinema OZ a vedere i film nuovi – del genere fantascienza, avventura, horror, storie vere, romantici, thriller e supereroi – con sottotitoli in italiano. Devo ringraziare il mio amico Alessandro Cantoni e Omar Frusca per avermi aiutato, sono persone molto brave.

Ormai è passato un po’ di tempo dall’inizio di tutto: come pensi che stia andando il tuo progetto?

Diciamo che è andato bene finora, tutto uguale come prima. Speravo di poter fare di più per migliorare e discutere con qualcuno delle nuove idee per abbattere le barriere, ma sono comunque soddisfatto perché ho finalmente realizzato il mio sogno ed è importante portare i sordi e udenti stranieri al cinema a vedere qualche film originale (in lingua inglese) con sottotitoli in italiano. […] Penso di andare avanti coinvolgendo più persone possibili, cioè il Comune, le università, le scuole, soprattutto quelle dell’infanzia, così che fin da piccoli ci si abitui a tenere insieme normo udenti e sordi negli stessi progetti e negli stessi divertimenti. Il cinema può essere un passo veramente coinvolgente. Possiamo collaborare con i presidi delle scuole, per portare i bambini sordi e udenti a vedere i film originali e doppiati d’animazione con sottotitoli in italiano una volta al mese.

Come pensi che sia la situazione in Italia per la proiezione di film sottotitolati? Si potrebbe fare di più secondo te?

Per sottotitoli in italiano, la tecnologia esiste già sia per il cinema che per la tv, ma non viene sfruttata adeguatamente. Sebbene ci sia la legge che impone l’accessibilità per l’audiovisivo, gli investimenti sono un po’ indietro. A livello legislativo la LIS (lingua dei segni), che è una lingua a tutti gli effetti, non viene ancora riconosciuta come tale e così di conseguenza gli interpreti LIS. Musei, spazi culturali e teatri non sono totalmente forniti di strumenti utili a tutti e devono sempre sperare di vincere un bando o trovare un finanziatore per poter offrire un servizio in più. I teatri che offrono sottotitoli degli spettacoli sono praticamente nulli. Possono esserci vari problemi di concorrenza tra varie agenzie o di welfare comunale. Sono pochi (ma in crescita) gli italiani che amano la lingua originale e per gli altri c’è il lavoro di centinaia di attori.

Con l’avvento delle piattaforme digitali e l’aumento di serie tv e film da tradurre, il mercato si sta rapidamente modificando. […] Secondo me, dovrebbero trovare un accordo per fare uscire i film già sottotitolati oltre che direttamente doppiati, così sarebbe tutto facilitato superando le discussioni e rendendo accessibili a udenti e sordi di godere dei film in uscita. I festival internazionali sono molto utili perché all’estero già tutti vedono i film con i sottotitoli, lasciando la lingua originale. Quelli più famosi potrebbero essere un mercato perfetto per la sensibilizzazione del cinema e della tv. I festival dovrebbero avere il dovere morale di sensibilizzare all’accessibilità.

Hai altre idee per il futuro? Dei nuovi progetti in cantiere?

Ho mille idee in testa per il futuro. Mi piacerebbe creare un piccolo festival degli attori sordi internazionali per spiegare le loro storie e i loro film davanti al pubblico a Brescia o Milano, ma non ho sponsor né finanziamento purtroppo. Mi auguro che qualcuno si interessi al mio progetto per trovare una soluzione utile per aiutarmi a realizzare il mio sogno e mi piacerebbe anche portare i bambini sordi al cinema a vedere qualche film d’animazione con sottotitoli in italiano. In passato io e Omar Frusco abbiamo già parlato con la preside della scuola Audiofonetica di Mompiano (in provincia di Brescia), che è davvero interessata per portare i bambini sordi al cinema, un progetto utile e ambizioso.

Il mio sogno è poter lavorare al cinema OZ o qualsiasi cinema a Brescia perché è la mia passione più grande e desidero lavorare al cinema. Volevo creare una piccola squadra che si occupasse dei sottotitoli in italiano nei film e trailer per trovare una soluzione che permettesse di proiettare film sottotitolati: ho conosciuto virtualmente delle ragazze che studiano lingue straniere e fanno anche le sottotitolatrici. Abbiamo pensato di creare una squadra, ma ci vogliono tempo e pazienza. Prima o poi potremo soddisfare tutti coloro che desiderano vedere film stranieri con sottotitoli.

Da tre anni sono fondatore del mio gruppo Movie News su Facebook. È un gruppo che nasce per tutti quelli che hanno come me una grandissima passione per il cinema. È un bel gruppo, siamo cresciuti molto, siamo a quota 21.880 membri, sono tantissimi. Ogni giorno guardo i siti dei film su Internet e su Facebook pubblico i trailer dei film nuovi. È una pagina di riferimento per gli amanti di cinema. Per me è utile pubblicare i nuovi film, dei vari generi, ed è interessante che qualcuno sappia di queste novità e che possa andare al cinema a vederli. Questa pagina è sempre attiva e aperta a tutti voi che potete anche pubblicare, commentare e infine...correre al cinema!

Da buon cinefilo, hai qualche consiglio cinematografico da dare ai Millennials che ti leggeranno?

Cari cinefili e care cinefile, in questi mesi di chiusura obbligata delle sale cinematografiche e di sospensione generale di tante attività, mi piacerebbe cogliere l’occasione per condividere in nuove forme la mia passione per il grande schermo. Se amate il cinema, amatelo in tutte le sue forme! Bisogna aprire e accogliere tutti di coloro che hanno bisogno di vedere film del genere qualsiasi cosa per aiutarli perché il cinema è un momento di condivisione: si va con gli amici e si ha l’opportunità di discuterne insieme dopo il film, anche solo sui social e magari a cena. Il cinema è come una famiglia, una comunità che trasmette le emozioni delle persone ed è più bello andare al cinema a vedere qualche film che da soli sulle piattaforme streaming. È anche abbattere le barriere e favorire nuove amicizie.

Il progetto di Fabrizio Savarese è nato da pochi anni, ma già sembra aver riscosso successo. A volte bastano pochi accorgimenti per rendere l’arte del cinema veramente accessibile a tutti. La tecnologia, in questo senso, può essere di grande aiuto e può diventare un mezzo per apprezzare ancora di più il mondo cinematografico. Grazie a Fabrizio Savarese, per i suoi sforzi e le sue idee, e grazie al suo entusiasmo e alla sua determinazione, i motori principali per questo progetto. Un cinema più inclusivo è possibile e la sua storia ne è un chiaro esempio.

FONTI:

Intervista di Alessia Ghidini

CREDITS:

Copertina di Fabrizio Savarese

Immagine 1 di Fabrizio Savarese

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