Tra la finzione cinematografica e i vari generi in cui si snoda la settima arte, spesso ci si dimentica dell’esistenza dei documentari, nati come strumento di celebrazione e narrazione storica di particolari eventi e personaggi provenienti dal passato. Sono proprio alcune di queste figure che in qualche modo influenzano anche la cultura del presente, dando input significativi alla costruzione e all’evoluzione del pensiero contemporaneo. Questo discorso si applica facilmente al settore del cinema, in cui grandi registi e interpreti si rifanno alle celebrità del passato per definire il loro modo di collocarsi nel vasto mondo dello spettacolo. A questo proposito, per il 2023 è in arrivo un’importante novità: Mario Martone firma la regia di Laggiù qualcuno mi ama, un documentario nato e prodotto per celebrare i settant’anni trascorsi dalla nascita di Massimo Troisi, considerato ancora oggi una delle stelle principali del cinema italiano, in uscita il prossimo 23 febbraio.
Il mito
In Laggiù qualcuno mi ama, Mario Martone cerca di ripercorrere i momenti principali della vita professionale e privata di Massimo Troisi, attraverso testimonianze, racconti e immagini che descrivono nel dettaglio la vita dell’attore. Alla sceneggiatura Martone non è da solo, ma aiutato da Anna Pavignano, compagna di Troisi. Il documentario ha come principale intenzione quella di celebrare la carriera di Massimo Troisi, focalizzando l’attenzione sui principali momenti della sua vita, che hanno contribuito a consacrarne la bravura. Scomparso nel 1994 all’età di 41 anni, Massimo Troisi rimane ancora oggi uno dei miti cinematografici a cui il mondo dello spettacolo italiano e internazionale si rifà spesso intenzionalmente. Il successo della sua ultima pellicola, Il postino, uscita e acclamata postuma, ha contribuito ad affermarne la celebrità, riuscendo in qualche modo a fermare il tempo intorno a quelle scene, rimaste celebri anche a distanza di anni.
Teatro, cabaret, cinema
Laggiù qualcuno mi ama si propone di riassumere e analizzare i principali successi di Troisi. Seppur scomparso prematuramente, Massimo Troisi è stato uno degli interpreti principali del cinema italiano della seconda metà del secolo scorso, collaborando al tempo stesso anche all’interno di numerose produzioni internazionali. Dopo aver dedicato gli inizi della propria carriera al mondo del teatro insieme ad altre personalità di spicco dell’epoca, Troisi è diventato poi uno dei simboli della comicità all’italiana, prendendo parte a diversi programmi di cabaret alla radio e in televisione. All’inizio degli anni Ottanta la carriera di Troisi si sposta sul mondo del cinema con Ricomincio da tre (1981), che da subito ottiene diversi riconoscimenti e suscita l’interesse del pubblico italiano. Nel 1985 compare poi in coppia con Roberto Benigni in Non ci resta che piangere, collezionando poi altri successi e premi negli anni a venire.
Il postino
Come anticipato però, è Il postino, terminato nel 1994, a diventare il film con cui ancora oggi si ricorda e si celebra la bravura di Massimo Troisi come attore e il suo talento come personalità del mondo dello spettacolo. Questa pellicola è entrata a far parte della cultura popolare e di molti riferimenti nel mondo del cinema, quasi in ricordo di Troisi stesso. Nei mesi successivi alla sua uscita, Il postino ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, arrivando anche agli Oscar. Il film, diretto da Michael Radford ottenne infatti diverse candidature, tra cui quella postuma proprio a Troisi, riuscendo infine a vincere quella per la Miglior colonna sonora. Tutto questo, insieme ad altri contenuti inediti, potrebbe rappresentare il nucleo principale della narrazione contenuta in Laggiù qualcuno mi ama.
Il ricordo e le nuove strade
Nonostante una carriera artistica relativamente breve, Massimo Troisi è stato in grado di affermarsi come uno dei maggiori interpreti italiani del cinema del secolo scorso. Al tempo stesso, le sue interpretazioni e le caratteristiche dei suoi personaggi hanno aperto la strada a un nuovo modo di fare recitazione. Questo ha contribuito a renderlo un’icona del cinema italiano sia nel nostro Paese che all’estero. Citato spesso nei discorsi, nei riferimenti e nelle ispirazioni del modo di fare cinema di oggi, la rievocazione di Massimo Troisi in Laggiù qualcuno mi ama appare particolarmente efficace: il suo ricordo prende forma attraverso parole e immagini inedite, lasciando spazio alle infinite sfumature date dalla sua ispirazione.
Dunque, con Laggiù qualcuno mi ama, Mario Martone propone la celebrazione dell’attore, dell’uomo e della personalità che è stato Massimo Troisi, celebrandone la nascita e il ricordo dei tanti successi e riconoscimenti della sua carriera, tutto racchiuso in un documentario che lega insieme racconti e punti di vista diversi intorno a un’unica icona immortale.
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