Quando ci mangiamo i colori

State bevendo la vostra fresca Coca-Cola e vi cade l’occhio sugli ingredienti riportati sulla lattina. Tra questi troverete la sigla “colorante E150”, che conferisce alla vostra bevanda il tipico colore caramellato. Se aprite il frigo noterete che molti dei prodotti dell’ultima spesa (dalla maionese alla minestra surgelata…) riportano sigle simili sulle loro etichette.

Di cosa stiamo parlando? Di additivi alimentari o, per essere più precisi, di una sotto-categoria di questi: i coloranti. Perché mai un prodotto come una bevanda o una maionese avrebbero bisogno di un colorante artificiale? Il motivo è semplice: anche l’occhio vuole la sua parte! I coloranti sono sostanze – sintetizzate artificialmente o estratte da prodotti naturali – che rendono il prodotto più invitante agli occhi del consumatore e conforme all’idea che il nostro cervello si fa di una certa cosa: comprereste mai un pezzo di carne da hamburger pallido, dal rosso quasi sbiadito? No, perché nella vostra testa l’idea di “carne” corrisponde a un bel rosso intenso che vi rimanda alla freschezza del prodotto. Ed ecco quindi un apposito colorante, l’E128, presente in diversi insaccati e negli hamburger proposti da diversi fast-food.

Sono diverse le associazioni ambientaliste e di consumatori che hanno denunciato la nocività di molti coloranti industriali artificiali. Ad esempio l’EWG (Environmental Working Group) ha stillato una lista dei dodici coloranti più nocivi (ribattezzata “La sporca dozzina”), con effetti anche cancerogeni sull’organismo.

In Europa è attiva l’EFSA (European Food Safety Authority), l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, da anni impegnata a riesaminare gli additivi utilizzati negli alimenti (e non solo), aggiornando progressivamente la lista delle sostanze ammesse e di quelle considerate nocive. Entro il 31 dicembre 2016, ad esempio, dovranno essere rivalutati più di 60 agenti emulsionanti, stabilizzanti e gelificanti, con priorità per alcuni di essi (Qui lo studio)

Occorre essere consumatori informati: in Europa i coloranti sono identificati dalla lettera E seguita da un numero progressivo da 100 a 180 (oltre il quale abbiamo altri additivi). Il consiglio è di calibrare bene, nella propria dieta, l’assunzione di prodotti industriali non sempre considerati genuini.

 

CREDITS

Copertina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.