TUTTA UN’ALTRA MUSICA…

È uno dei maggiori compositori italiani, un pianista sperimentale e curioso che unisce alla musica classica note moderne, nelle quali si ritrova il jazz, il rock, il pop, l’elettronica ed elementi di musica etnica e popolare che donano ai suoi brani la possibilità di leggervi una moltitudine di interpretazioni diverse a seconda di chi le ascolta così da rendere la sua musica amata e seguita da un pubblico eterogeneo.

Nato a Torino nel 1955, studia a Milano al Conservatorio Giuseppe Verdi e successivamente approfondisce gli studi con colui il quale verrà da lui considerato come il suo vero maestro, Luciano Berio. Durante la sua carriera, ha suonato al Teatro della Scala, al Royal Albert Hall of Arts and Sciences, all’Olympia, al Philharmonie, al Sydney Opera House, ma aperto alle novità, è stato anche l’unico artista classico che nel 2013 ha partecipato al festival iTunes di Londra portando lo spirito della sua musica ad un pubblico giovane accanto ad artisti provenienti da un panorama molto diverso, quali Elton John, i 30 Seconds to Mars, Justin Timberlake, Sigur Ross, gli Arctic Monkeys e moltissimi altri. È un musicista di rilievo all’interno della scena della musica contemporanea italiana ed europea, apprezzata dagli amanti tradizionali della musica classica e anche da chi inevece predilige generi da essa lontani . Forse avete intuito che sto parlando di Ludovico Einaudi.

Difficile dare una definizione al suo genere. Agli inizi degli anni ’80 comincia a scrivere musica orchestrale e da camera, avvicinandosi poi anche al mondo del teatro, della danza, con gli spettacoli Time Out, The Wild Man e The Emperor, e in un secondo momento, anche del cinema. Ha composto colonne sonore per i film Acquario (per il quale verrà premiato), Treno di panna, Fuori dal Mondo, Luce dei miei Occhi, Ovunque Sei, This is England, Quasi Amici e per il film-tv Zhivago.

Tra le sue composizioni più conosciute, sognanti e delicate che racchiudono il suo modo di fare musica, ci sono: Le Onde, Time Lapse, Nuvole Bianche, Divenire, Lady Labyrinth, Oltremare, Melodia africana IV, Dietro casa e Luce, ma trascinanti e quasi avvolgenti sono anche tutte le altre opere che hanno in se come un filo conduttore che dona loro la stessa quiete, la stessa dolcezza e l’irrazionale sensazione di incorporeità . Come se quando le ascoltassi, l’aria attorno a te si impregnasse e assorbisse quei suoni lievi, ma profondi.

Sarah Elisabetta Scarduzio

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