L’economia delle Olimpiadi

In questi giorni si discute molto sul tema delle Olimpiadi e spesso si chiamano in campo, come argomentazioni, le enormi spese mosse dall’organizzazione di un evento come i giochi più importanti del mondo. Come proposto dal CONI e dal Governo italiano, l’ipotesi di disputare a Roma nel 2024 la XXXII edizione dei Giochi Olimpici, ha generato un polverone politico mosso da slogan come “non ce lo possiamo permettere“, “sono altre le priorità“, “aumenterebbe il deficit” portati avanti dal Movimento 5 Stelle e specialmente dalla sindaca di Roma Virginia Raggi. La sindaca pentastellata aveva infatti gridato un sonoro “no” ad altre “colate di cemento”, sancendo così la fine del sogno di rivedere dopo più di 50 anni disputare le Olimpiadi nella Città Eterna – è di pochi giorni fa il ritiro ufficiale della candidatura.

Di sicuro, data la stagnazione economica del nostro Paese e la situazione disastrosa in cui versano le casse pubbliche, forse sono altre le priorità, contando anche il degrado che ormai imperversa a Roma e verso cui la sindaca Raggi ha promesso di dirottare le risorse disponibili. Tuttavia Londra ha organizzato le proprie Olimpiadi nel pieno della crisi economica del 2012 ed è riuscita, stando a un rapporto pubblicato circa un anno dopo dal governo di David Cameron, a contenere le spese e a generare 9 miliardi e 800 milioni di sterline (circa 12 miliardi di euro) tra commercio e investimenti a fronte di una spesa di 8 miliardi e 700 milioni di sterline (corrispondenti a circa 10 miliardi di euro).

Il Brasile, che ha ospitato durante il mese di agosto le ultime Olimpiadi – in piena crisi economica e di governo – ha affrontato una spesa di circa 11 miliardi di dollari e, sebbene bisognerà aspettare gli esiti ufficiali, si stima che i turisti abbiano speso intorno ai 2 miliardi di dollari e gli esperti si dicono ottimisti riguardo al bilancio finale. Non solo, ospitare i Mondiali di calcio e di seguito le olimpiadi ha consentito il potenziamento delle strutture precedenti e la costruzione di nuove infrastrutture che costituiscono un importante lascito per il popolo brasiliano. Per esempio, con le opere costruita in vista dei Giochi, la percentuale di cittadini serviti dai trasporti pubblici a Rio de Janeiro è passata dal 18% al 63% e sono tanti gli impianti, infrastrutture che potranno essere reimpiegate.

Insomma, forse le Olimpiadi non costituiscono il migliore affare dal punto di vista economico, ma i vantaggi in termini di indotto sono rilevanti e non possono essere nascosti dagli slogan. Forse il Movimento 5 Stelle ha bisogno di mostrare i muscoli e di rinsaldare le proprie fratture facendo quadrato all’opposizione, ma sembra che in questa lotta si siano persi di vista alcuni dei valori democratici alla base del Movimento. Istituire un referendum per i cittadini romani sul modello di Amburgo sarebbe stata una buona mossa; d’altra parte il 2024 è una data ancora lontana e sentenziare sul futuro senza prendere in considerazione il sentimento delle persone fa pensare al protrarsi di un poco costruttivo clima da campagna elettorale.


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