Un cuore di vetro si rompe spesso, basta una nuvola troppo bella, o un ricordo che arriva senza chiedere.
È trasparente dentro per fuori e fuori per dentro, e ogni volta che si frantuma, sceglie di ricostruirsi secondo forme inedite.
Difficilmente è in pace con se stesso, ma solo quando acquisisce veramente consapevolezza del materiale di cui è fatto allora si può aprire al resto dell’universo.
Ci vuole tempo, un ciclo continuo, ci vogliono nomi con cui riconoscere e chiamare ogni singola fase: non schemi in cui intrappolare, ma lenti precise con cui ripensare ciò che andato, ciò che non esiste, ciò che sono e che ho tra le mani.
La musica per me prima di tutto è espressione e necessaria comunicazione: ho bisogno di arrivare all’ altr*, ho bisogno perlomeno di cercare la strada.
Ascolto, e poi ricomincio il viaggio.
Un cuore di vetro è un bagaglio fragile, ma è dalle crepe che entra la luce.
Si chiama Cuore di vetro il nuovo progetto di Marta Tenaglia, giovane cantautrice milanese del roster Costello’s Records, che in qualche modo rappresenta una rarità nel panorama musicale italiano di oggi.
Con la sua voce sussurrata, un’emotività disarmante e una fragilità che diventa dirompente, con soli due singoli pubblicati è già riuscita a creare un posizionamento di rilievo nel panorama musicale indipendente italiano.
Scelta di recente da Youtube Music come unico progetto italiano presente nella playlist Women on the rise in occasione dell’International Women Day con il suo ultimo singolo Ventilatore e, in precedenza, con Bonsai, suo esordio assoluto, è già stata notata da Spotify che ha inserito il brano nella prestigiosa playlist New Music Friday Italia.
Anche Alessio Bertallot ha da subito scommesso su di lei, programmando all’interno del suo programma Casa Bertallot le opere dell’artista, che così sono state passate anche su Lifegate Radio.
Ma Cuore di vetro, il progetto in uscita da oggi, è molto più che un nome: è una presa di consapevolezza, un percorso, una storia. Quella di Marta, che ripercorre ciò che era, quello che avrebbe voluto essere, quello che è e quello che sceglie e che determinerà il suo futuro.
Sono proprio questi i nomi delle 4 puntate del progetto: Ero, Avrei voluto essere, Sono, Scelgo. Ogni tappa è composta da una playlist tematica, un video di una session live di un rework di un brano (in uscita tutti i mercoledì) e un podcast con interviste a personaggi legati alle tematiche di ciascun capitolo (tutti i venerdì). Per riprendere le parole di Marta, la playlist costituisce un sunto del suo personale percorso, il video una rielaborazione dell’accaduto e il podcast un affacciarsi sul mondo, una fuoriuscita da sé per spostare il focus e incontrare l’altro.
Detto e considerato che quel che è stato è stato ed è andato, e ci affondo i piedi fino alle caviglie
E quello che non è stato non poteva essere, e non esiste, ed è meglio che non esista proprio, al massimo è un disegno che puoi riprendere più avanti, ma ti prego di non conservarlo in una scatola
Perché qui e ora il presente dev’essere cosciente di se stesso, in equilibrio danzante, vivo, precario
Domani esiste solo perché oggi abbia sapore
Il progetto trae origine dalla necessità di ripercorrere la fase adolescenziale dell’artista, che si interroga a posteriori e si volta per ri-guardare la giovane Marta che, inconsapevole di ciò che sarà, ascolta a ripetizione le canzoni di Mario e di Nelly. È allora che decide di creare una playlist che supporti questo sguardo sul passato, ed è a partire da qui che, piano piano, si sviluppa anche il resto di Cuore di vetro.
È tramite Lo Sbuffo che Marta ha scelto di pubblicare in esclusiva la sua playlist, settimana per settimana, ogni lunedì.
Qui la sua playlist Ero, grazie alla quale saranno in tanti a ritrovare ricordi lasciati ad appassire in un cassetto della memoria e a lasciarsi, magari, scappare una lacrimuccia.
Per presentare questa playlist, Marta ha scelto le parole con la cura che la contraddistingue, e l’ha definita come
ciò che ascoltavo un attimo prima e un attimo dopo l’adolescenza; rimettevo ogni pezzo migliaia di volte in loop, come se volessi ribadire a me stessa un messaggio, come se stessi cercando una qualche risposta. Sono canzoni direttamente dalle viscere di quello che sono stata, quando dei cocci non sapevo che farmene.
Dai Black Eyed Peas a Justin Timberlake, passando per Usher e Daddy Yankee, questa playlist vi farà ballare, piangere, forse a tratti persino sorridere dei vostri gusti musicali di qualche anno fa. Al suo interno troverete canzoni che forse vorrete mandare ad amicizie di vecchia data, o che vi faranno pensare a quella persona che, per prima, vi aveva fatto battere forte il cuore e sentire le farfalle nello stomaco.
Del resto del progetto non vogliamo ancora spoilerarvi nulla: scoprirete la cover scelta e gli ospiti dei podcast giorno per giorno seguendo l’artista e le sue pagine social. Ciò di cui siamo certi, però, è che sarete perfettamente in grado anche voi di identificare quel filo che lega tutte le cose e tutte le persone coinvolte, quella maglia che Marta ha voluto intrecciare per avvicinarsi all’altro, e non potrete che lasciarvi guidare dal percorso ideato.
Non ci resta che augurarvi un buon ascolto e darvi appuntamento a lunedì prossimo, con la nuova playlist di Marta Tenaglia dal titolo Avrei voluto essere!