Il 20 maggio è stata la Giornata mondiale delle api, ricorrenza annuale volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori, sulle minacce che affrontano e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile. Il 18 ottobre 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di designare questa giornata. La data è stata scelta poiché coincide con la data di nascita di Anton Janša, allevatore e pittore sloveno che nel XVIII secolo fu un pioniere delle tecniche di apicoltura moderne nel suo paese natale.
Piccole celebrità
L’ape è un piccolo insetto difficile da non riconoscere, dall’addome anellato di nero e giallo. Emblema dell’operosità, è fin dai tempi antichi un insetto simbolico in miti, leggende e religioni ed era noto già dalla preistoria per la sua utilità. Si ha notizia dei primi rapporti tra uomo e api già da pitture rurali nella Cueva de la Araña, presso Bicorp, provincia di Valencia. Nella mitologia greca erano considerate le messaggere delle Muse per la loro sensibilità ai suoni, ma anche il simbolo del popolo obbediente al suo re. In epoca romana, l’ape era simbolo del coraggio, per la sua determinazione nell’attaccare gli aggressori e della verginità. Non c’è da sorprendersi se l’ape ebbe un significato positivo anche in epoca cristiana: il vescovo San Francesco di Sales paragona l’anima dell’uomo nel corso della sua vita terrestre a un’ape, mentre Dante paragona le anime degli angeli alle api.
Una società da scoprire
Le api sono una grande famiglia composta da 20.000 specie di apoidei e quella che conosciamo di più è quella denominata Apis mellifera. La sua società risulta la più studiata e ammirata del regno animale. È infatti una società matriarcale, monoginica e pluriennale. Di solito in un alveare vivono una regina, unica femmina fertile, 40.000 – 100.000 operaie, femmine sterili destinate al mantenimento e alla difesa della colonia e, tra aprile e luglio, da 500 a 2.000 maschi (detti anche fuchi o pecchioni), questi ultimi destinati esclusivamente alla riproduzione. La peculiare organizzazione sociale della famiglia necessita ovviamente di un potente sistema di comunicazione. Le api hanno una comunicazione di tipo semiochimico, mediante i feromoni e una di tipo fisico: le cosiddette “danze”, che le api attuano per comunicare un ben determinato messaggio alle compagne.
Una specie a rischio
La scelta di riservare un’intera giornata alle api e alla loro tutela è stata resa necessaria dai dati sempre più preoccupanti sul futuro di questi insetti. Le api sono insetti impollinatori e sono uno tra gli indicatori biologici della qualità dell’ambiente. Oggi rappresentano una delle emergenze ecologiche più importanti poiché non solo muoiono per cause naturali e ambientali (mutamento climatico, perdita e degrado degli habitat naturali, invasione di nuove specie), ma anche per mano dell’uomo. Secondo la FAI (Federazione Apicoltori Italiani), dal 1980 al 2010 la popolazione mondiale di api si è ridotta quasi del 40%. Fabio Sgolastra, docente di entomologia all’università di Bologna, ha affermato che:
Il problema principale è l’agricoltura intensiva che riduce la biodiversità e fa un uso massiccio di pesticidi. Noi parliamo di ‘deserto verde’ perché per le api trovarsi di fronte un prato tutto uguale e senza un fiore vuol dire essere condannate alla fame.
Un danno irreversibile per il Pianeta
Una corsa contro il tempo alla tutela delle api
Molte associazioni da anni si muovono per la salvaguardia di questi insetti. Il WWF attraverso la campagna Food4Future ha invitato i cittadini a chiedere alla Commissione UE il divieto di utilizzo dei pesticidi più pericolosi per le api e gli altri impollinatori, e più sostegno all’agricoltura biologica. In occasione della Giornata, anche Legambiente ha acceso nuovamente i riflettori su Save the Queen, la campagna dell’associazione dedicata alla protezione delle api. Le Coop – insieme al dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’università di Bologna, a Conapi e a Lifegate – hanno lanciato la campagna “Ogni ape conta”. L’obiettivo è di utilizzare il polline come cartina di tornasole per misurare l’inquinamento. Nel nostro piccolo, possiamo però anche noi fare qualcosa. Ad esempio, salvaguardando il verde delle nostre città o coltivando nei giardini o sulle terrazze piante adatte ad accogliere le api e altri insetti impollinatori (malva, rosmarino, borragine, coriandolo ecc…).